Tonnellate di concentrato di pomodoro cinese arrivano in Italia via mare, ma dove finiscono?
Coldiretti denuncia ancora una volta l’importazione di concentrato di pomodoro cinese. Ma quanto di questo prodotto finisce davvero sulle nostre tavole? A rispondere è l’Anicav, l’associazione nazionale industriali delle conserve
Ancora una volta Coldiretti ha lanciato l’allarme sul concentrato di pomodoro che arriva via mare dalla Cina in Italia. Questo dopo che ha fatto il suo ingresso nel porto di Salerno, una nave che portava proprio tonnellate di questo prodotto.
Il carico, composto da ben 40 container di concentrato di pomodoro, ha sollevato polemiche fin da prima del suo arrivo nel porto, dopo un lungo viaggio iniziato il 29 aprile scorso sul treno della China-Europe Railway Express.
La cosa più grave è che si parla di pomodoro cinese accusato di essere ottenuto con lo sfruttamento del lavoro delle minoranze, il prodotto infatti proviene, secondo Coldiretti, dai campi della regione dello Xinjiang, una zona tristemente nota per lo sfruttamento del lavoro delle minoranze Uiguri.
Coldiretti scrive:
Lo scorso anno l’Italia ha importato 85 milioni di chili di pomodoro trasformato cinese, proveniente in gran parte proprio dallo Xinjiang
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