Stipendi più bassi in Europa. L’Istat riporta la Meloni alla realtà. Le nostre buste paga sono di 3.700 euro più basse della media Ue ma il governo piccona ancora il welfare
Ci sarà pure la ripresina del Pil quest’anno – secondo le ultime previsioni dell’Istat è previsto in crescita, sia nel 2023 (+1,2%), sia nel 2024 (+1,1%), seppure in rallentamento rispetto al biennio precedente – ma il rapporto annuale dell’Istituto nazionale di statistica contempla una serie di fattori di incertezza, dall’invecchiamento della popolazione alla crisi in Ucraina, con il conseguente aumento dei costi di produzione per le imprese e dei prezzi al consumo per le famiglie, che mettono a repentaglio questi timidi segnali di crescita.
Non solo. Di dati inquietanti e drammatici, dal punto di vista sociale ed economico, che dovrebbero spingere chi ci governa a una riflessione seria sulle politiche che sta mettendo in campo, il Report dell’Istat è sfortunatamente ricco.
La trappola
In Italia la “trappola della povertà” è più intensa che nella maggior parte dei paesi dell’Unione europea e sta aumentando più che altrove. Quasi un terzo degli adulti (tra 25 e 49 anni) a rischio di povertà proviene da genitori che, quando erano ragazzi di 14 anni, versavano in una cattiva condizione finanziaria. Gli ultimi dati disponibili,
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