Sono Phillis Wheatley, la prima donna afroamericana a pubblicare un libro negli USA (ho raccontato la mia schiavitù)

Phillis Wheatley, nata presumibilmente nel 1753 nel Senegal o nel Gambia, è stata una delle figure più straordinarie del XVIII secolo. Rapita da bambina e venduta come schiava, arrivò a Boston nel 1761 a bordo della nave negriera “Phillis”, da cui prese il nome. Acquistata dalla famiglia Wheatley, dimostrò fin da subito un’intelligenza eccezionale. Nonostante...

Phillis Wheatley fu rapita da bambina e venduta come schiava, ma imparò a leggere e scrivere: le sue poesie le resero una figura emblematica della letteratura afroamericana

@Valley Forge National Hist Park/Wikipedia

Phillis Wheatley, nata presumibilmente nel 1753 nel Senegal o nel Gambia, è stata una delle figure più straordinarie del XVIII secolo. Rapita da bambina e venduta come schiava, arrivò a Boston nel 1761 a bordo della nave negriera “Phillis”, da cui prese il nome. Acquistata dalla famiglia Wheatley, dimostrò fin da subito un’intelligenza eccezionale.

Nonostante la condizione di schiavitù, ricevette un’educazione inusuale per una persona schiavizzata: imparò a leggere e scrivere in inglese, latino e greco, grazie all’accesso alla libreria della famiglia. La sua carriera letteraria iniziò in giovane età. A tredici anni, scriveva già poesie, attirando l’attenzione della comunità accademica di Boston.

Tuttavia le sue opere furono inizialmente accolte con scetticismo a causa del razzismo diffuso dell’epoca. Nel 1772, Wheatley fu costretta a difendere la paternità delle sue poesie davanti a una corte di diciotto gentiluomini bostoniani. Superato l’esame, poté finalmente pubblicare la sua


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