Simulazione di buchi neri con elio superfluido: un’innovativa frontiera della fisica
La simulazione di buchi neri con elio superfluido apre nuove prospettive nella comprensione dell’universo, con risultati rivoluzionari pubblicati su Nature.
Quando non puoi andare a vedere un buco nero, porta un (finto) buco nero a casa. (visibleimpression/Shutterstock.com)
I buchi neri, oggetti al limite delle nostre teorie fisiche, rappresentano un campo di studio cruciale per testare la nostra comprensione dell’universo. Sebbene i buchi neri astrofisici siano oggetto di molteplici approcci di studio, la simulazione di uno in laboratorio si presenta come un’opzione allettante, sebbene impraticabile per via delle conseguenze distruttive. Gli scienziati hanno quindi optato per una soluzione alternativa: la creazione di una simulazione utilizzando un tornado quantistico.
Quando l’elio viene raffreddato a pochi gradi sopra lo zero assoluto, si trasforma in un superfluido, uno stato in cui l’intero liquido diventa quantomeccanico, fluendo senza attrito e mantenendo inalterata la sua energia cinetica durante il movimento. Agitando il superfluido, si generano vortici che possono persistere indefinitamente. All’interno di questo contesto, è stato possibile confinare decine di migliaia di vortici quantici in un’unica struttura compatta, simile a un piccolo tornado, creando
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