Silvia, vittima di stalking da parte dell'ex: 150 chiamate al giorno, mi ammazzava di botte

Silvia, vittima di stalking da parte dell'ex: 150 chiamate al giorno, mi ammazzava di bottefanpage.it

7 Luglio 2022

Perseguitata giorno e notte, impossibilitata a trovare un lavoro a causa dell’ex. Massacrata di botte fino a pensare di morire. Silvia racconta la sua storia da vittima di stalking e, dopo una petizione lanciata su chance.org, chiede che le donne non siano lasciate da sole quando i loro vessatori lasciano il carcere.

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“L’ho visto strano e ho capito che si era drogato, quindi gli ho detto di andare in farmacia e prendere un test per le urine. Non voleva, ho insistito e mi ha picchiata. Ho provato a reagire, gli ho spruzzato lo spray al peperoncino ma me lo ha strappato di mano. Sono corsa a nascondermi in bagno, ma vivevamo al piano terra ed è entrato dalla finestra. Sono scappata fuori e lì mi ha massacrata di botte. Non riuscivo più a muovervi, ero convinta che mi avrebbe ammazzata. Sono viva perché un suo amico ci ha visti e lo ha tirato via, altrimenti non sarei qui a raccontarlo”.

Silvia ha trent’anni e vive a Latina. La sua vita non è più la stessa da quando deve avere a che fare con il suo ex fidanzato, una persona tossicodipendente che la perseguita da tempo. L’ha picchiata più volte, minacciata di morte, seguita al lavoro, chiamata più di cento volte al giorno. Ha minacciato il suo nuovo compagno e preso a pugni il fratello. Lei ha perso il lavoro perché dovunque viene assunta lui si presenta e inizia a urlare. Ha una figlia di undici anni e sta pensando seriamente di cambiare città per trovare un ambiente più sereno. Ma l’ombra del suo ex è una costante.

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