Scandalo magistratura, a casa del corvo del Csm spuntano gli atti di Palamara

Nell’abitazione di Marcella Contrafatto, la dirigente del Consiglio superiore della magistratura indagata per la diffusione dei verbali segreti di Piero Amara, trovati fascicoli di procedimenti disciplinari e documenti sull’ex capo dell’Anm. Le nuove accuse nel provvedimento del Riesame.
A casa di Marcella Contrafatto, la dirigente del Csm indagata per la diffusione dei verbali segreti di Piero Amara, sono state trovate “rassegne stampa a cura del Consiglio superiore della magistratura con chiave di ricerca Palamara”, un “estratto del libri Il Sistema”, i fascicoli di due procedimenti disciplinari e la stampa della posizione disciplinare del dottor Palamara”, un “avviso di conclusione delle indagini di un procedimento romano con annesse notizie stampa”. E’ questo il particolare più interessante delle tre pagine di provvedimento con cui il tribunale del Riesame ha respinto il ricorso dei legali della Contrafatto confermando così il sequestro e l’impostazione che la Procura di Roma ha dato dell’inchiesta sui verbali di Amara.
Roma indaga sulla calunnia ai danni del procuratore di Milano, Francesco Greco. Tutto parte infatti dal plico fatto recapitare al consigliere del Csm, Antonino Di Matteo: c’erano due dei verbali di Amara e “una missiva anonima – si legge nel provvedimento – con cui si incolpava il dottor Greco di “occultare” i verbali di interrogatorio dell’avvocato Amara dinanzi alla procura di Milano”. Secondo il tribunale del Riesame, Di Matteo è da considerarsi a tutti gli effetti un pubblico ufficiale.
E, dunque, chi ha spedito quel plico ha commesso una calunnia. Motivo per cui l’indagine è della procura di Roma. Che è convinta che l’ “anonimo”sia in realtà la Contrafatto: già segretaria di Piercamillo Davigo, che ricevette quando era al Csm quei verbali dal pm milanese Paolo Storari, sarebbe stata lei a inviare i verbali ai giornali e a Di Matteo. Resta da capire il perché lo abbia fatto: la donna fino a questo momento non ha voluto rispondere alle domande. Né ha chiarito il giallo emerso dalla perquisizione: ha raccontato di aver interrotto da tempo i rapporti cin Fabrizio Centofanti, di cui conservava però alcuni atti giudiziari a casa. Non è chiaro invece il perché di tutta quell’attenzione a Palamara che la Contrafatto aveva conosciuto bene nel corso della sua esperienza al Consiglio superiore.
Fonte: La Repubblica.it

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