SANTI, poeti e navigatori, buona festa di Ognissanti agli italiani

Oggi festa di Ognissanti. Auguri di buon onomastico a tutti!  Si dice che gli italiani siano un popolo di santi, di poeti e di navigatori. È così?

Per il Cristianesimo il modello di riferimento è Gesù Cristo, per cui la santità corrisponde nell’avvicinarsi il più possibile all’esperienza di vita, interiore, religiosa e morale, di Gesù.

Se Halloween è una festa pagana, quelle che la seguono di Santi e Defunti sono profondamente cattoliche. Sono tradizioni della Chiesa entrate anche nelle feste dello Stato in Italia, ma vengono festeggiate anche nel resto del mondo.

E’ con Papa Gregorio IV , nell’835, che Ognissanti diventa una festa di precetto e fissata il giorno 1 novembre. In questo modo la Chiesa andava ad ‘assorbire’ due antiche feste pagane; quella romana in onore di Pomona, dea dei frutti e dei giardini, e lo Samhain, il Capodanno celtico da cui nel mondo anglosassone ha poi avuto origine Halloween. Fu solo nel 1475, tuttavia, che la festa di Ognissanti venne resa obbligatoria per tutta la cristianità per volere di Papa Sisto IV nel 1475. Il nuovo calendario liturgico del Concilio Vaticano II considera Ognissanti festa solenne e riconosciuta dallo Stato: in essa la Chiesa “proclama il mistero pasquale realizzato nei santi che hanno sofferto con Cristo e con Lui sono glorificati”.

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Per la festa di Tutti i Santi, il Papa recita l’Angelus a mezzogiorno. Per gli ortodossi cade invece la prima domenica dopo la Pentecoste.

C’è chi ipotizza un legame fra la data del 1 novembre e la festività celtica di Samhain che sarebbe anche all’origine di Halloween, la sera del 31 ottobre. In questa occasione i morti sarebbero tornati nei luoghi in cui avevano vissuto.

La Chiesa cattolica da sempre promuove il culto dei santi, considerati esempi da seguire. Papa Giovanni Paolo II è famoso anche per aver beatificato e canonizzato un grandissimo numero di santi.

Per Kant, la santità si raggiunge con il progressivo adeguamento della nostra volontà ai dettami dell’imperativo categorico

“Agisci in modo che la massima della tua volontà possa sempre valere nello stesso tempo come principio di legislazione universale.”

“Agisci in modo da trattare l’umanità, tanto nella tua persona quanto nella persona di ogni altro, sempre nello stesso tempo anche come un fine, e mai unicamente come un mezzo.”

“Non è permesso all’uomo di restare inattivo e di lasciar fare alla Provvidenza”. Pertanto, il compito degli uomini di buona volontà è “che venga il regno di Dio e sia fatta la sua volontà sulla terra”.

Ognuno di noi, a volte, sente forte il desiderio di comunicare con Dio e i Santi e, in alcuni posti, la nostra anima si sente più vicina a loro.
Aiutare il prossimo è un modo per lasciare tracce del passaggio su questa Terra. Diceva Santa Teresa di Calcutta: “Non ferire o umiliare i nostri fratelli è il nostro primo dovere verso di loro, ma non è sufficiente fermarsi lì. Abbiamo una missione più alta: essere loro di servizio dovunque ne abbiano necessità”.

A Viterbo c’è il culto in particolare di Santa Rosa. Nata il 9 luglio del 1233, Rosa mostrò fin da giovane l’intenzione di entrare nell’ordine della Clarisse, che si trovarono a dover rifiutare la sua richiesta, perché la ragazza appariva di salute cagionevole. Eppure una miracolosa guarigione cambiò lo stato di questa decisione, portandola ad entrare nel terz’ordine francescano.

Visse seguendo la spiritualità di San Francesco, impegnandosi soprattutto nella misericordiosa opera di riconciliazione tra persone e famiglie. Mostrò un carattere forte e deciso, nel predicare contro i catari, e difendendo il Papa nella lotta tra guelfi e ghibellini. Il podestà di Viterbo la esiliò insieme alla sua famiglia, ma Rosa non interruppe il suo predicare. Alla morte dell’imperatore Federico II, nemico del Papa, poté tornare a Viterbo, dove morì nel 6 marzo del 1251.

Nonostante sia da molti considerata una santa, Rosa non ha mai visto terminare il suo processo di canonizzazione, che iniziò l’anno seguente a quello della sua morte, per poi essere interrotto e ripreso solo nel 1457, sotto Papa Callisto III. Nemmeno in quell’occasione la Chiesa aggiunse ufficialmente Rosa alla schiera dei Santi (il processo non fu finalizzato), ma si spera che il processo di canonizzazione di questa donna trovi finalmente il suo buon esito durante il pontificato di Papa Francesco.

A discapito della mancata canonizzazione ufficiale, Santa Rosa ha sempre avuto un culto vivido e seguito tra il popolo viterbese e non solo. Anche i rappresentati della Chiesa le hanno riconosciuto la sua grande importanza; basti pensare che lo stesso Papa Giovanni Paolo II, in un discorso del maggio 1984 l’ha descritta come un “modello per le ragazze e per le giovani” che le invita “a comprendere a fondo, nella loro vita, l’assoluto di Dio in una piena donazione d’amore al di là di ogni rispetto umano”.

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