Renzi: «Se fossi il segretario del Pd chiamerei Moratti»

Renzi: «Se fossi il segretario del Pd chiamerei Moratti»corriere.it

di Cesare Zapperi

Il leader di Italia viva: «Le dimissioni dell’assessore lombardo sono un fatto di grandissimo rilievo. Ma il Pd non ha voglia di vincere»

Le dimissioni di Letizia Moratti in Lombardia sono «un fatto di grandissimo rilievo, politicamente parlando. Cosa farà il Terzo polo, lo deciderà la federazione Azione-Italia viva. Quella di Moratti è una operazione culturale interessante. Se io fossi il segretario del Pd chiamerei Moratti e le direi andiamo insieme. Questo se il Pd avesse voglia di vincere, ma il Pd di Letta voglia di vincere non ce l’ha». Matteo Renzi rompe subito gli indugi e cerca di incunearsi nella frattura che si è creata ai vertici della Regione Lombardia. Alle porte ci sono le elezioni e l’addio dell’assessore al Welfare che si appresta a candidarsi per il leader di Italia viva è un’ottima occasione per tentare di battere il centrodestra. A patto, ed è qui il nodo politico, di creare una coalizione con dentro anche il Pd a sostegno della Moratti.

In casa di Azione-Italia viva non sono tutti allineati. Il presidente del partito, Matteo Richetti, frena: «Non è la nostra candidata. Noi salutiamo con favore ogni volta che qualcuno lascia una amministrazione» della quale non condividiamo l’azione ma «non è la candidata, la candidatura la decideremo insieme come federazione nelle prossime settimane». Ma è poi lo stesso Carlo Calenda, intervenendo a La7, a riaprire il discorso: «Noi siamo il centro, il Pd deve decidere se guardare verso il centro o verso il M5S — sottolinea il fondatore di Azione —. Io parlo con Enrico Letta, mi pare che il Pd non abbia un’esclusione sulla Moratti. Se si raggiunge un accordo si

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