Processo in Vaticano, per Becciu chiesti 7 anni e 3 mesi di reclusione

Nel processo in Vaticano riguardante la gestione dei fondi della Segreteria di Stato, il promotore di giustizia, Alessandro Diddi, ha chiesto una pena di sette anni e tre mesi di reclusione per il cardinale Becciu e complessivamente 73 anni e un mese di carcere per i dieci imputati coinvolti.

Processo in Vaticano, per Becciu chiesti 7 anni e 3 mesi

Le accuse nei confronti degli imputati vanno dal peculato alla truffa, dall’abuso d’ufficio all’appropriazione indebita, dalla corruzione all’estorsione. La sentenza è prevista entro il periodo natalizio.

Questo processo rappresenta il più grande mai celebrato nello Stato pontificio per reati finanziari, sia per il numero di imputati coinvolti che per le varie ipotesi d’accusa. È iniziato due anni fa ed è notevole anche perché vede alla sbarra un cardinale, Giovanni Angelo Becciu, che ricopriva la carica di sostituto della Segreteria di Stato ed era anche l’ex prefetto delle Cause dei Santi.

I legali del cardinale Becciu hanno dichiarato che il loro assistito è innocente e che è sempre stato un fedele servitore della Chiesa. Secondo loro, le richieste del promotore di giustizia non tengono conto dei risultati del processo, che avrebbero dimostrato l’assoluta innocenza del cardinale. I legali affermano che il promotore di giustizia ha continuato a sostenere una tesi che è stata confutata durante l’udienza. Pertanto, non ritengono giusta nemmeno una giornata di carcere come pena per il loro cliente e sostengono che solo il riconoscimento dell’assoluta innocenza e un’assoluzione completa corrisponderebbero a quanto è stato chiarito nel processo.

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