Persistenza del SARS-CoV-2 nel corpo: studio rivela nuove scoperte a 14 mesi dall’infezione
Studio rivela persistenza antigeni SARS-CoV-2 nel plasma fino a 14 mesi dopo infezione. Gravità infezione correlata a persistenza virale nel tempo.
Il plasma sanguigno raccolto dai pazienti affetti da COVID-19 in fase precoce è stato confrontato con campioni di uno studio diverso prima della pandemia. (1698/Shutterstock.com)
L’interesse degli scienziati per la persistenza del SARS-CoV-2 nel corpo a lungo dopo la scomparsa dei sintomi iniziali è stato alimentato da uno studio recente che ha rivelato la presenza delle proteine virali nel plasma sanguigno fino a 14 mesi dopo l’infezione. Il team di ricerca ha analizzato campioni di plasma congelato provenienti da 171 adulti che avevano partecipato a uno studio nel 2020, principalmente individui infettati all’inizio della pandemia, prima dell’avvento dei vaccini anti-COVID-19.
Questi campioni sono stati confrontati con il plasma di 250 persone prelevato prima del 2020, in un’epoca in cui il COVID-19 non era ancora una realtà nelle nostre vite. Utilizzando una piattaforma di rilevamento, sono stati individuati segnali di tre antigeni del SARS-CoV-2: la proteina di superficie S1, la proteina nucleocapsidica e la proteina spike. Complessivamente, sono
LaCittaNews è un motore di ricerca di informazione in formato magazine, aggrega e rende fruibili, tramite le sue tecnologie di ricerca, in maniera automatica, gli articoli più interessanti presenti in Rete. LaCittaNews non si avvale di nessuna redazione editoriale. => DISCLAIMER