Perché e quando nasce la sigaretta elettronica?

Hon Lik, un farmacista cinese, ha progettato la sigaretta elettronica nel 2003.

Lo ha fatto spinto dal desiderio di trovare un’alternativa al fumo tradizionale, dopo la morte del padre per un cancro ai polmoni.

Golden Dragon Holdings, un’industria farmaceutica cinese di Hong Kong, ha commercializzato il progetto di sigaretta elettronica in Cina.

La prima sigaretta elettronica come la conosciamo oggi è stata sviluppata nel 2007. Il sogno di ogni fumatore incallito era quello di fumare senza danni alla salute. Tuttavia, non ha avuto molto successo a causa di alcune pecche:

  1. poca capacità di liquido
  2. pochissima durata della batteria
  3. assenza quasi totale di aromi per sigarette elettroniche

In Italia, l’anno dell’esplosione della sigaretta elettronica è stato il 2012. Con l’esplosione della sigaretta elettronica è stato coniato un lessico apposito: “Svapo”, “Svapatore”, “Svapata” e “Savapare” (fumare una sigaretta elettronica). L’etimologia di queste parole va ricercata nell’inglese “to vape”.

La sigaretta elettronica ha avuto una storia di alti e bassi. Ciò è dovuto alla mancanza di una legislazione chiara e di informazioni adeguate. In Europa, abbiamo visto diversi approcci:

  • Negli Stati Uniti al momento è liberalizzata la vendita di sigarette elettronica;
  • Nel Regno Unito il paese che al momento da più liberta alla vendita e al consumo di sigarette elettroniche non essendoci restrizioni di nessun tipo;
  • Nei Paesi Bassi qui si è in linea con le leggi europee, consentendo l’utilizzo e la vendita ma si vieta la sponsorizzazione di prodotti contenenti nicotina;
  • In Nuova Zelanda in questo paese troviamo un approccio farmaceutico infatti qui i prodotti contenete nicotina devono essere registrati come medicinali;
  • In Malaysia anche qui c’è un approccio più vicino alla farmacia e medicina quindi le sigarette elettroniche e le ricariche di nicotina sono vendute come prodotti medicinali in negozi appositi o appunto farmacie;
  • A Hong Kong tra i paesi più contrari alla sigaretta elettronica infatti ne vieta sia il possesso che la vendita;
  • In Finlandia c’è tra le situazioni più controverse in quanto è vietata la vendita di nicotina ma non l’utilizzo per uso personale;
  • In Canada noto paese all’avanguardia, qui la politica nazionale sta al momento valutando la possibilità di far utilizzare le sigarette elettroniche dove al momento è vietato il fumo tradizionale;
  • In Austria e Danimarca questi paesi si riferiscono alle sigarette elettroniche come prodotti medici e farmaceutici;
  • In Australia al pari di Hong Kong è vietata la vendita di sigarette elettroniche contenete nicotina;
  • In Italia con la pubblicazione in gazzetta del D. Lgs. 6/2016 che recepisce la Direttiva europea 2014/40/UE sono state introdotte numerose misure relative alle sigarette elettroniche con nicotina riguardanti.

Qualità e sicurezza della sigaretta elettronica

  • Capienza non superiore a 10 ml per i liquidi di ricarica,
  • Concentrazione massima di 20 mg/ml di nicotina,
  • I serbatoi del liquido per sigarette elettroniche devono essere a prova di bambino (non facilmente apribili),
  • massima qualità e purezza per gli ingredienti,
  • in situazioni normali le sigarette elettroniche devono avere un rilascio omogeneo di nicotina.

Confezionamento ed etichettatura:

  • Bisogna apporre tutte le avvertenze sanitarie,
  • istruzioni d’uso, pericoli di dipendenza-tossicità/sostanze, tenore di nicotina,
  • divieto di pubblicità sulle confezioni,
  • comunicazione obbligatoria per i nuovi prodotti,
  • si applicano le norme identiche ai tabacchi su pubblicità e promozione, Il decreto prevede anche il divieto di vendita di questi prodotti ai minori di anni 18, già scritto in un’ordinanza ministeriale.

Ne possiamo quindi dedurre che in giro per il mondo c’è molta poca chiarezza sulle sigarette elettroniche in Italia in particolare, anche se proprio in Italia già nel lontano 2013 ci fu uno studio tutto italiano, condotto dai medici dell’Istituto Europeo di Oncologia I.E.O. di Milano e presentato in una conferenza stampa dal Prof. Umberto Veronesi, allora Direttore Scientifico dell’I.E.O. in questa ricerca è stato evidenziato quanto sia importante studiare ogni possibile alternativa al fumo, comprese le sigarette elettroniche, le TFC (Tobacco Free Cigarette), sigarette elettroniche senza nicotina.

I dati illustrati dal Dott. Carlo Cipolla, Direttore della Divisione di Cardiologia e

Cardioncologia dell’I.E.O. mostravano che le sigarette elettroniche senza nicotina sono un supporto estremamente valido per smettere di fumare o almeno per ridurre il numero di sigarette fumate.

Della dipendenza dal fumo nella stessa conferenza ha preso la parola la Dott.ssa Gabriella Pravettoni, Direttore della Ricerca Applicata in Psicologia dell’I.E.O. ricordando l’importanza che ricopre il sostegno psicologico per cercare di liberarsi da quello che non è vizio ma una vera a propria malattia e che tutto ciò che non si elabora si ripete. E la Dott. Giulia Veronesi, Direttore dell’Unità di Ricerca Diagnosi Precoce e Prevenzione Polmonare.

Molto più recentemente il Prof. Umberto Tirelli nel suo decalogo del benessere del 2019

(Primario Oncologo – Istituto Nazionale Tumori di Aviano Direttore, Centro Tumori,

Stanchezza Cronica, Fibromialgia e Ossigeno-Ozonoterapia, Clinica Tirelli Medical Pordenone) ci suggerisce dei comportamenti da adottare per stare molto meglio con il nostro corpo al primo posto in assoluto troviamo: NON FUMARE O SMETTI SUBITO

Il fumo provoca più decessi di alcol, AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. A livello mondiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che ogni anno ci sono 6 milioni di persone che ogni anno vengono uccise dal tabacco.

Per i giovanissimi, quello che dovrebbe far riflettere è che fumando si ha un’aspettativa di vita di circa 10 anni inferiore, quindi smetti subito. Non è mai troppo tardi. La sigaretta elettronica può essere un ottimo aiuto, se non ce la fai, in quanto molto meno dannose delle fumo tradizionale soprattutto per la mancanza di combustione, ricordiamo che la nicotina è paragonabile alla droga e in quanto tale molto difficile da lasciare.

Ricorda che anche il fumo passivo è molto dannoso. Qualsiasi tipo di droga fa male, non ci sono droghe “pesanti” e droghe “leggere”. Tra gli strumenti più efficaci e funzionali al contrasto del cancro del polmone troviamo la sigaretta elettronica che è addirittura consigliata dal Ministero della Salute del Regno Unito per i fumatori che non riescono a smettere perché abbandonare la nicotina può essere molto molto difficile.

Se ragionassimo per assurdo e ci fosse un passaggio alla sigaretta elettronica di tutti i fumatori di sigarette tradizionali, in un tempo molto stretto ci sarebbe un a drastica riduzione di casi di cancro al polmone e in un lasso di tempo medio lungo addirittura sarebbe una malattia rara.

In conclusione stando all’opinione di questi due illustri studiosi e alla ricerca condotta possiamo affermare che la sigaretta elettroniche è il metodo migliore per poter smettere di fumare e soprattutto ridurre i danni alla salute e quindi possiamo tranquillamente rispondere alla nostra domanda principale:

Perché nasce la sigaretta elettronica?

Per avere il metodo più valido per smettere di fumare.

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