
Perché amiamo avere paura: cosa ci insegna Halloween sul nostro cervello (e sul bisogno di adrenalina controllata)
Ogni ottobre, milioni di persone si mettono in fila per entrare in case stregate, sapendo benissimo che — dietro una tenda, dentro un corridoio buio — qualcuno salterà fuori urlando. Il cuore accelera, gli occhi si spalancano, le gambe tremano. Eppure, appena il mostro si ritrae, ci ritroviamo a ridere, non a scappare. Ecco il...
Dal brivido dei film horror alle case stregate, il terrore ci attrae e ci tiene incollati all’adrenalina, ma dietro a quella scarica controllata si nasconde un sofisticato meccanismo cerebrale
26 Ottobre 2025
Ogni ottobre, milioni di persone si mettono in fila per entrare in case stregate, sapendo benissimo che — dietro una tenda, dentro un corridoio buio — qualcuno salterà fuori urlando. Il cuore accelera, gli occhi si spalancano, le gambe tremano. Eppure, appena il mostro si ritrae, ci ritroviamo a ridere, non a scappare.
Ecco il paradosso: amiamo avere paura, ma solo quando sappiamo che non ci farà davvero male. È una forma di “adrenalina controllata”, un piccolo allenamento per il cervello, che simula il pericolo senza pagarne le conseguenze.
Secondo una nuova ricerca condotta dall’Università del Colorado Boulder e pubblicata su Molecular Psychiatry, tutto dipenderebbe da un minuscolo circuito del cervello, chiamato interpeduncular nucleus (IPN), capace di accendere e spegnere l’allarme interno quando il cervello distingue
LaCittaNews è un motore di ricerca di informazione in formato magazine, aggrega e rende fruibili, tramite le sue tecnologie di ricerca, in maniera automatica, gli articoli più interessanti presenti in Rete. LaCittaNews non si avvale di nessuna redazione editoriale. => DISCLAIMER



