Olio extravergine di oliva che non lo è davvero: Carapelli condannata a pagare una multa da 230mila euro
Carapelli ha venduto in Francia circa 700 quintali di olio etichettato come extravergine che in realtà era di qualità inferiore. Per questo, l’azienda è stata condannata a pagare una multa da 230mila euro
L’azienda Carapelli, famosa per il suo olio extravergine d’oliva, è finita nel mirino delle autorità per aver commercializzato un prodotto che non rispecchiava le caratteristiche dichiarate in etichetta.
Nel 2017, circa 700 quintali di olio venduti in Francia come ‘extravergine’ sono stati analizzati e declassati a ‘vergine’ a causa di un difetto di rancidità. I test effettuati in Francia sono stati poi confermati da un laboratorio del Ministero delle Politiche Agricole, che ha inviato ispettori in azienda per prelevare bottiglie dello stesso lotto, sottoponendole a nuove analisi.
Nonostante la doppia prova, Carapelli ha contestato sia i risultati delle analisi che le normative applicate. Ora, però, è stato messo un punto a questa vicenda: il Tribunale di Firenze ha condannato la società spagnola Deoleo Global, proprietaria del marchio Carapelli, a pagare una multa di 230.000 euro per aver violato le normative europee, che stabiliscono
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