Non si salva neanche l’olio: trovate microplastiche nell’extravergine di oliva e in quello di semi
Un nuovo studio, condotto da ricercatori italiani, ha rilevato la presenza di microplastiche in tutti i campioni di olio di oliva e di semi analizzati, indipendentemente dal tipo di imballaggio utilizzato (bottiglie di vetro o plastica)
@Canva
Le microplastiche, frammenti di dimensioni inferiori a 5 millimetri, sono ormai onnipresenti nell’ambiente e, purtroppo, anche negli alimenti che consumiamo ogni giorno. Un recente studio, condotto dall’Università di Bologna, ha rilevato la presenza di queste piccolissime sostanze persino negli oli vegetali (compreso quello di oliva), provenienti da Italia e Spagna.
Lo studio ha analizzato campioni di olio extravergine di oliva, olio di oliva, olio di girasole e olio di semi misti, confezionati sia in bottiglie di PET che di vetro.
Il metodo utilizzato era in cinque fasi, utili ad individuare e caratterizzare le microplastiche presenti. Innanzitutto, l’olio è stato diluito con una miscela di etanolo e n-esano per agevolare la separazione delle microplastiche. Successivamente, la miscela diluita è stata omogeneizzata per distribuire uniformemente le microplastiche al suo interno.
La fase successiva ha previsto la filtrazione sottovuoto utilizzando filtri macroporosi
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