No, la carne coltivata non è come i farmaci, scienziati rispondono alle proteste di Coldiretti
Sta facendo molto discutere l’iniziativa degli agricoltori diretti di proporre la regolamentazione della carne coltivata al pari dei farmaci. Alla manifestazione dei giorni scorsi davanti alla sede dell’EFSA, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, a Parma, infatti, Coldiretti ha fatto una esplicita (e particolare) richiesta: che vengano effettuati studi medici clinici e preclinici prima di autorizzare cibi cellulari...
La manifestazione di Coldiretti a Parma, davanti alla sede dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), e soprattutto la sua richiesta di regolamentare la carne coltivata come un farmaco anziché come un alimento non è piaciuta alla comunità scientifica indipendente
Sta facendo molto discutere l’iniziativa degli agricoltori diretti di proporre la regolamentazione della carne coltivata al pari dei farmaci.
Alla manifestazione dei giorni scorsi davanti alla sede dell’EFSA, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, a Parma, infatti, Coldiretti ha fatto una esplicita (e particolare) richiesta: che vengano effettuati studi medici clinici e preclinici prima di autorizzare cibi cellulari o prodotti derivati dalla fermentazione di precisione, sia per i nuovi alimenti che per quelli immessi sul mercato prima del 1° febbraio 2025, data in cui sono entrate in vigore le nuove linee guida dell’EFSA. E non solo: tra le altre cose, sono state invocate anche norme più rigorose per l’approvazione dei novel foods.
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Da Coldiretti, insomma, è stato sottolineato che la manifestazione mirava a proteggere “la salute di tutti, in particolare quella delle
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