«Mio figlio in coma per un pezzo di formaggio, ora per lui non c’è più niente da fare»

La storia di Mattia Maestri: la pediatra che rifiutò di curarlo va a processo. Il caseificio condannato a 2.500 euro di multa L'articolo «Mio figlio in coma per un pezzo di formaggio, ora per lui non c’è più niente da fare» proviene da Open.

Mattia Maestri il 5 giugno del 2017 mangia un pezzo di formaggio prodotto con latte crudo Due Laghi del caseificio sociale di Coredo in Val di Non. Il prodotto, si scoprirà successivamente, è contaminato da escherichia coli. Il bambino di 4 anni contrae la sindrome emolitico-uremica (Seu). Il bambino arriva al Santa Chiara di Trento in condizioni gravissime. Ma la pediatra è «troppo stanca» per valutare il caso. Per questo è stata rinviata a giudizio per lesioni e rifiuto di atti d’ufficio. Mentre il presidente del caseificio Lorenzo Biasi e il casaro Gianluca Fornasari sono stati condannati per lesioni gravissime dal giudice di pace a una multa di soli 2.478 euro. Gian Battista Maestri, il padre di Mattia, racconta oggi


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