Marie Curie è stata esposta a così tante radiazioni che i suoi manoscritti saranno radioattivi per altri 1600 anni

Marie Curie, pioniera della radioattività e prima donna a vincere un Premio Nobel, ha lasciato un’eredità scientifica straordinaria. Curie e suo marito Pierre scoprirono il polonio e il radio alla fine del XIX secolo, ignorando però i pericoli dell’esposizione prolungata a queste sostanze. La scienziata trascorreva le giornate nel suo laboratorio maneggiando elementi radioattivi senza...

Le scoperte di Marie Curie e del marito furono straordinarie, ma non senza conseguenze: esponendosi così tanto alle radiazioni, i suoi manoscritti sono diventati radioattivi e lei è morta per un’anemia aplastica

@Henri Manuel/Wikipedia

Marie Curie, pioniera della radioattività e prima donna a vincere un Premio Nobel, ha lasciato un’eredità scientifica straordinaria. Curie e suo marito Pierre scoprirono il polonio e il radio alla fine del XIX secolo, ignorando però i pericoli dell’esposizione prolungata a queste sostanze.

La scienziata trascorreva le giornate nel suo laboratorio maneggiando elementi radioattivi senza alcuna protezione, spesso conservandoli persino nei cassetti della scrivania o portandoli nelle tasche del camice. L’entusiasmo per le nuove scoperte la portava a osservare, affascinata, i bagliori emessi dalle provette contenenti radio e polonio, senza sapere quali erano gli effetti devastanti che queste radiazioni avrebbero avuto sulla sua salute.

La sua dedizione alla ricerca ebbe un costo altissimo: Curie morì infatti nel 1934 a causa di un’anemia aplastica, una malattia del sangue connessa all’esposizione prolungata alle radiazioni. Non solo il suo corpo ne fu segnato, ma anche gli


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