Lidl punta a un’alimentazione consapevole, ma dove rimane il benessere dei polli?
Ha annunciato a tambur battente, con collaborazioni di tutto rispetto, il suo impegno a voler rafforzare l’offerta per una alimentazione più consapevole. Eppure il nome della Lidl, almeno per noi, rimane legato alle scene delle condizioni di vita dei polli negli allevamenti intensivi dei suoi fornitori. Che sia greenwashing o reale intenzione di cambiare rotta?
Insieme al WWF, Lidl “prosegue nel suo impegno per un’alimentazione più consapevole, allineando ulteriormente la sua offerta di prodotti Planetary Health Diet (PHD) entro il 2050”. Questo è quanto dichiarato dal colosso dei discount che – dice – entro il 2030 aumenterà la quota di alimenti a base vegetale venduti, come fonti proteiche, cereali integrali, frutta e verdura.
La Planetary Health Diet è stata sviluppata nel 2019 da 37 dei scienziati nell’ambito della Commissione EAT Lancet e fornisce il modello per una transizione nutrizionale globale che consentirà a una popolazione mondiale di 10 miliardi di persone di alimentarsi in modo sano rispettando i limiti del pianeta entro il 2050. Ma come la mettiamo con il resto?
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