
Leonardo da Vinci e Bill Gates hanno un’abitudine in comune che dovresti prendere in considerazione per pensare meglio
Cosa possono avere in comune un artista del Rinascimento e un imprenditore della rivoluzione digitale? Apparentemente niente. Eppure Leonardo da Vinci e Bill Gates condividono un’abitudine essenziale, tanto semplice quanto efficace: stare da soli per pensare meglio. Una pratica antica che oggi è tornata al centro dell’attenzione scientifica: la solitudine creativa. Stessa strategia, epoche diverse...
Due figure distantissime nel tempo, ma legate da un’abitudine semplice e potente oggi confermata dalla Scienza: ritagliarsi momenti di solitudine per lasciar fluire i pensieri
10 Agosto 2025
@Wikimedia Commons
Cosa possono avere in comune un artista del Rinascimento e un imprenditore della rivoluzione digitale? Apparentemente niente. Eppure Leonardo da Vinci e Bill Gates condividono un’abitudine essenziale, tanto semplice quanto efficace: stare da soli per pensare meglio.
Una pratica antica che oggi è tornata al centro dell’attenzione scientifica: la solitudine creativa.
Stessa strategia, epoche diverse
Leonardo da Vinci, racconta lo storico Giorgio Vasari, passava ore davanti al muro dell’Ultima Cena, immobile, senza dipingere. Osservava, rifletteva, aspettava. Poi, con un gesto rapido, aggiungeva un dettaglio essenziale all’opera e si allontanava. Quello che sembrava tempo sprecato, in realtà era tempo mentale attivo.
Cinque secoli dopo, anche Bill Gates ha adottato una forma personale di ritiro: le Think Weeks. Per sette giorni, da solo in una capanna sul lago, spegne telefono
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