Legionario pastry chef, le mille vite dell’uomo che si è lasciato morire nel bosco

Andrea Girardi, il 44enne trovato morto il 2 maggio nei boschi di Molina di Fiemme e che avrebbe deciso di lasciarsi morire, ha lavorato anche nella cucina di un rinomato ristorante preparando dolci con pregevoli decorazioni

Tra le tante vite di Andrea Girardi, 44enne originario di Villadose (Rovigo), che è stato trovato morto lo scorso 2 maggio nei boschi di Molina di Fiemme, in Trentino e che probabilmente si è lasciato morire volontariamente, ci sarebbe anche quella di chef.

Nelle cucine di un noto ristorante

L’uomo, con un passato avventuroso nella Legione straniera francese, in Germania, dove era andato senza sapere una parola di tedesco, grazie alla sue grandi abilità e intelligenza, era, infatti, finito a lavorare nella cucina di un rinomato ristorante preparando dolci con pregevoli decorazioni, grazie al diploma alla scuola d’arte di Castelmassa con specialità in oreficeria e alla spiccata vena artistica che lo accomunava al fratello Riccardo (residente da molti anni a Londra, ha realizzato un quadro per Boris Johnson).

Mille vite

Ma prima a poco a più di vent’anni Girardi si era arruolato nella Legione straniera in Francia dove aveva seguito l’addestramento per diventare cecchino ed era diventato espero nell’arte della sopravvivenza. Ma all’ultimo passaggio del lungo addestramento ha deciso di dedicarsi al contro spionaggio diventando un esperto di sistemi di telecomunicazioni. Poi è passato all’addestramento da paracadutista e incursore partecipando ad almeno due missioni: una a Gibuti, nel Corno d’Africa, tra Somalia, Eritrea ed Etiopia e un’altra nella Guinea francese, dall’altra parte dell’Africa, sull’Atlantico.

Partito l’estate scorsa

Tornato a casa con un gruzzolo in denaro, Girardi aveva intervallato periodo in cui faceva l’imbianchino con il padre (e successivamente, da solo) a quelli in cui spariva anche per lunghi periodi. Tornava però sempre a Villadose, dove ha vissuto fino all’estate scorsa quando improvvisamente ha fatto lo zaino e si è equipaggiato da montagna prima di dire ai genitori che sarebbe andato in Svizzera a lavorare.

Una cosa “normale” per i genitori abituati alla vita del figlio che per questa ragione, non avevano allertato le forze dell’ordine.

Corpo ritrovato da un escursionista

Il corpo è stato trovato da un escursionista a spasso con il proprio cane in una zona impervia e poco frequentata. Tra i pochi oggetti trovati nelle vicinanze dell’uomo, che si era costruito un riparo di fortuna, vi è un taccuino, su cui compare la scritta “inizio digiuno”, con un calendario scritto a mano a partire dallo scorso 30 luglio. L’ultima data riportata è il 4 ottobre 2021. In fondo al calendario è stata scritto la parola “crematemi”. Un amico ha riconosciuto i tatuaggi dell’uomo e si è messo in contatto con i carabinieri.


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