Le guerre fanno male anche al clima: le spese militari della NATO hanno prodotto oltre 230milioni di tonnellate di CO2 in un solo anno (è più del Qatar)
Secondo un nuovo rapporto, gli Stati membri avrebbero versato 1,34 trilioni di dollari nelle loro forze armate l’anno scorso, con un aumento di 126 miliardi di dollari rispetto al 2022
Sono tutti là, a Washington DC, i leader dei Paesi membri, a celebrare il 75° anniversario della NATO, incuranti del loro impatto ambientale. E non soltanto dell’occasione in sé, quanto di tutte le attività di guerra che si portano appresso: dagli aerei, che consumano enormi quantità di combustibili fossili, alle basi militari e agli hub logistici, passando per l’equipaggiamento militare, che deve essere utilizzato e mantenuto regolarmente per essere pronto al combattimento. Il che, ovvio, produce inquinamento.
Una spesa, quindi, quella militare, che sta aumentando di fatto la crisi climatica, producendo circa 233 milioni di tonnellate di gas serra, più inquinamento da riscaldamento del pianeta di alcuni interi Paesi, come Qatar o Colombia.
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Sono i dati che emergono da un nuovo rapporto dei tre centri di ricerca
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