Lavorare meno e guadagnare di più: l’Islanda sta lasciando tutti a bocca aperta con i risultati della settimana corta

In Islanda l’adozione di una settimana lavorativa più corta, mantenendo inalterati i livelli di stipendio, sembra aver avuto un impatto positivo sull’economia e sulla vita dei lavoratori. Il cambiamento, avviato in via sperimentale tra il 2015 e il 2019 nel settore pubblico, prevedeva una riduzione dell’orario settimanale a 35-36 ore. La sperimentazione ha coinvolto oltre...

La settimana corta funziona e l’Islanda ne è l’esempio: riducendo l’orario settimanale, la produttività è aumentata e c’è stato un periodo di crescita economica notevole

@Andrea Piacquadio/Pexels

In Islanda l’adozione di una settimana lavorativa più corta, mantenendo inalterati i livelli di stipendio, sembra aver avuto un impatto positivo sull’economia e sulla vita dei lavoratori. Il cambiamento, avviato in via sperimentale tra il 2015 e il 2019 nel settore pubblico, prevedeva una riduzione dell’orario settimanale a 35-36 ore.

La sperimentazione ha coinvolto oltre 2.500 persone, una rappresentanza significativa in un Paese dalla popolazione ridotta, per misurare come il minor tempo dedicato al lavoro potesse influire su produttività e benessere.

I risultati, come riportano l’Autonomy Institute e l’Associazione islandese per la sostenibilità e la democrazia (Alda), hanno dimostrato che non solo la produttività è rimasta stabile, ma, in molti casi, è addirittura migliorata. Inoltre i lavoratori hanno riscontrato un netto aumento del benessere, registrando minori livelli di stress e di burnout, migliori condizioni di salute e un equilibrio più sano tra vita lavorativa e personale.

Una parte rilevante


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