L’autopsia su Ghizlane Moutahir dopo la caduta dalla zipline in Valtellina, escluso il malore: il giallo dell’imbrago rimasto appeso
Sono stati i traumi dopo la caduta di 30 metri a uccidere Ghizlane Moutahir, la turista 41enne che domenica scorsa 12 maggio era impegnata nella traversata sospesa sulla zipline di Bema, in Valtellina. Quando la donna si trovava nella fase di avvicinamento alla stazione di arrivo, è precipitata per cause ancora tutte da accertare. I primi punti fermi li ha fissati l’autopsia disposta dalla procura di Sondrio ed eseguita dal medico legale Luca Tajana. Come ha spiegato il procuratore Piero Basilone, in questa fase è già possibile fare alcune valutazioni, per quanto doverosa la cautela. Ma l’esame autoptico ha almeno fatto emergere i «primi risultati macroscopici». A cominciare dall’assenza di «segni che possano ricondurre a un malore» precedente alla caduta
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