La Russia e non solo: ecco dove omosessualità non si può nominare

Il presidente russo Putin ha firmato la norma che impedisce di parlare apertamente di tematiche Lgbtqi+. In 71 paesi al mondo l'omosessualità è illegale e può portare all'arresto e perfino alla condanna a morte

Era già stata approvata all’unanimità dalla Duma e ora ha anche la firma del presidente russo Vladimir Putin: è la legge che proibisce di dire la parola gay, cioè impedisce qualsiasi discorso pubblico e discussione su tematiche Lgbtqi+. Dal 2013 quella che è definita la «propaganda gay» non era possibili solo tra i minorenni (la Corte europea per i diritti umani ha condannato questa legge nel 2014), adesso vale per tutti in un paese il cui governo fa dell’omofobia una bandiera. Lo fa sostenuto anche dalla Chiesa ortodossa. Il patriarca Kirill parlando del conflitto in Ucraina ha detto: «Questa guerra è contro chi sostiene i gay, come il mondo occidentale, e ha cercato di distruggere il Donbass solo perché questa terra oppone un fondamentale rifiuto dei cosiddetti valori offerti da chi rivendica il potere mondiale e porta avanti la propaganda LGBT».

La legge impone multe: fino all’equivalente di 80 euro per i trasgressori, cifra che diventa dieci volte più altra se sono pubblici ufficiali come gli insegnanti a trasgredire. Gli stranieri sono espulsi. Le case editrici hanno l’attività sospesa per 90


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