La crisi cinese rallenta anche il petrolio: ecco perché i prezzi del greggio non aumentano nonostante le guerre
Dopo la conferenza di sabato del ministro delle finanze cinese, il prezzo del petrolio è sceso ancora, non aiutato dall’ultimo dato sull’andamento dei prezzi
Con i conflitti in corso, dal Medioriente a quello russo-ucraino, allo Stretto di Taiwan la prima cosa che ci si aspetterebbe è un balzo del prezzo del petrolio. Perché non si muove? Viaggia sempre sotto gli 80 dollari al barile e anche solo sei mesi fa era sopra i 90. Nonostante le tensioni nelle ultime due settimane si siano acuite, non ha fatto una piega. A muoverlo infatti è soprattutto il classico gioco di domanda e offerta. Le prospettive economiche parlano di rallentamento nel medio termine e la domanda di petrolio di conseguenza potrebbe subire un
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