La Corte di Cassazione accoglie il ricorso degli avvocati dell’imprenditore Luca Longo

La Corte di Cassazione accoglie il ricorso degli avvocati dell’imprenditore Luca Longo. Adesso si attende la risposta del Tribunale di Palermo.
Come abbiamo detto, nel nostro precedente articolo 2 aprile scorso, che vi avremmo aggiornato su questa vicenda, eccoci pronti ad informarvi sugli sviluppi legali del caso che fine 2020 inizi 2021 ha occupato diverse testate giornalistiche che, usando il condizionale, come spesso accade, sparano sentenze prima che la Procura faccia il suo lavoro e giunga alla realtà dei fatti.
A quanto pare la giustizia, anche se lenta, arriva sempre a chiarire le questioni, anche le più controverse, ed è il caso di questo ragazzo, Salvatore Luca Longo, che dopo tante vessazioni incomincia a vedere una luce, infatti, come riportano di seguito i suoi avvocati, la Cassazione ha accolto il suo ricorso.
Il collegio difensivo del sig Salvatore Luca Longo, composto dagli avvocati Camillo TrainaMarco Passalacqua, comunica che in data 05/05/2021 la Cassazione ha accolto il ricorso del sig. Longo avverso l’ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame di Palermo.
La Cassazione ha quindi annullato con rinvio l’ordinanza con la quale erano stati confermati i domiciliari. Adesso si attendono le motivazioni della Suprema Corte.
icone avvocato passalacqua
Qualche settimana fa, l’avvocato Marco Passalacqua aveva mandato una richiesta all’Ufficio Legale Mediaset a seguito di un servizio televisivo del 23 Febbraio, montato su dichiarazioni mendaci (di cui alcune gravissime) di alcune intervistate e soprattutto sull’uso di immagini ed audio assolutamente privati e non divulgabili di cui il difensore si è riservato di procedere a tutela del suo assistito e della Ditta.
Poco tempo prima lo stesso Avv. Passalacqua aveva presentato in Procura una querela a difesa del suo assistito e della Ditta Europea Umilty di cui lui è titolare. La querela si è resa necessaria a seguito dei numerosi messaggi molesti arrivati sia su Instagram che su Facebook sia alla pagina personale del Longo che alla pagina aziendale di Umilty, ma anche alle ragazze che collaboravano con lui fino a pochi giorni prima della detenzione ai domiciliari e che attendono le verità sul caso per capire come si evolverà la loro collaborazione.
Sono stati segnalati in querela, messaggi privati, post, articoli e commenti molto gravi con offese, ed in continuo aggiornamento, che inneggiano ad azioni criminose e minacce di morte che sono state tutte raccolte e per i quali si risalirà ai responsabili per i fini di indagine e di risarcimento del danno morale ed economico alla persona ed all’Azienda.
Premesso che Umilty non è assolutamente una ‘agenzia di moda’ (da dissociare da altre realtà similari sul territorio) ma una Ditta Europea di Comunicazione, Marketing e Moda che lavora principalmente con le aziende che richiedono figure professionali come promoters/hostess e raramente fotomodelle per servizi pubblicitari.
Avv. Marco Passalacqua
Avv. Camillo Traina
In fine continuiamo a riportare quanto dice l’articolo 27, seconda comma della costituzione della Repubblica Italiana, «L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva»
Quindi ci sembra doveroso ribadire che La presunzione d’innocenza è un principio giuridico secondo il quale un imputato non è considerato colpevole sino a che non sia provato il contrario.
Purtroppo l’Italia è teatro di tanti errori giudiziari lo dimostra il fatto che la spesa dei risarcimenti per l’anno appena trascorso ha fatto segnare un ‘boom’ con una spesa per lo Stato di 9.104.875,44 euro, quasi tre volte in più rispetto a quanto versato alle vittime nel 2019.
Dal 1991 al 31 dicembre 2020 il costo totale per l’Erario degli errori giudiziari compiuti dai magistrati è stato invece di 74.983.300,01 euro per 207 casi accertati.
Auguriamoci che pure questo caso rientri nella fattispecie, anche se ci sembra assurdo che le persone debbano essere tediate in questo modo per lungo tempo.
Poi a dare la spinta nel burrone vi è anche un giornalismo che, specialmente in questi ultimi tempi, scrive senza approfondire ed aspettare chi deve fare il proprio lavoro nell’accertarsi di come potrebbero essere effettivamente andate le cose. Magari poi sarebbe deontologicamente corretto, quando si presenta un caso, verificare la notizia contattando tutte le parti coinvolte
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi del caso.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.