
La Cina scopre sotto il deserto un gigantesco giacimento di uranio da 30 milioni di tonnellate: verso una nuova era nucleare?
Nel cuore arido del deserto di Ordos, in una regione già ricca di carbone, petrolio e gas, la Cina ha scoperto qualcosa di ancora più strategico: oltre 30 milioni di tonnellate di uranio. Una riserva imponente che potrebbe garantire al Paese l’indipendenza energetica a lungo termine e cambiare drasticamente gli equilibri nel mercato globale del...
Un’enorme riserva sotto il deserto di Ordos potrebbe garantire alla Cina l’autonomia energetica, ma apre interrogativi ambientali e geopolitici
@Wikimedia Commons (remix)
Nel cuore arido del deserto di Ordos, in una regione già ricca di carbone, petrolio e gas, la Cina ha scoperto qualcosa di ancora più strategico: oltre 30 milioni di tonnellate di uranio. Una riserva imponente che potrebbe garantire al Paese l’indipendenza energetica a lungo termine e cambiare drasticamente gli equilibri nel mercato globale del nucleare.
La Cina vuole meno carbone e più atomi, ma a che prezzo?
Negli ultimi anni, Pechino ha dichiarato guerra alle fonti fossili per puntare tutto sull’energia nucleare. Ma per far funzionare i suoi reattori, l’uranio è indispensabile. E nonostante l’impegno sul fronte interno, finora la Cina era costretta a importarne enormi quantità, principalmente da Paesi come il Kazakhstan, che nel 2021 ha fornito quasi la metà della produzione globale, lasciando alla Cina solo un misero 4%.
Ora, però, qualcosa sta per cambiare. Grazie a tecnologie di esplorazione avanzate, come la modellazione 3D e l’analisi geospaziale, i ricercatori cinesi hanno
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