James Blake sulla salute mentale: «Le etichette dovrebbero fornire un terapeuta ai loro artisti»

Il cantautore britannico si scaglia contro i ritmi e le dinamiche della discografia: «Non dovrebbero trarre profitto dai nostri traumi senza aiutarci a risolverne le insidie» L'articolo James Blake sulla salute mentale: «Le etichette dovrebbero fornire un terapeuta ai loro artisti» proviene da Open.

«Le etichette dovrebbero essere obbligate a fornire un terapeuta ai loro artisti». L’ultima provocazione di James Blake, il cantautore britannico classe 1988, arriva tramite X e riguarda un argomento in questo periodo particolarmente scottante, anche in Italia: la salute mentale degli artisti: «Non dovrebbero trarre profitto dai nostri traumi – continua – senza aiutarci a risolverne le insidie». La teoria esposta dall’autore di hit mondiali come Retrograde, Godspeed o Limit To Your Love è chiara e si basa sul fatto che secondo lui il disagio, la malinconia, la tristezza, siano il motore creativo per tanti artisti, ma sfruttare il dolore a scopo di lucro sarebbe ingiusto, così le label dovrebbero farsi carico delle spese di terapia dei loro assistiti. Blake


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