In Italia è a rischio il completamento della Carta geologica: non sapremo dove ci sono i pericoli idrogeologici più grandi
Mentre approva nuove concessioni per aumentare l’estrazione di gas nelle acque del Mar Adriatico, il Governo appena insediato chiude i rubinetti all’ISPRA e alla sua funzione di organo cartografico che rileva, aggiorna e pubblica la Carta Geologica d’Italia a varie scale
Serve a conoscere il suolo e il sottosuolo e a prevenire e a contenere i disastri, eppure la Carta Geologica d’Italia (CARG) non verrà completata perché non avrà più fondi.
È l’allarme lanciato dall’ISPRA, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che annuncia laconico: con le risorse destinate all’annualità 2022 si esaurirà il finanziamento dedicato al Progetto CARG.
Una bella gatta da pelare, insomma, per un Paese come il nostro ad elevato rischio idrogeologico e in cui è costantemente necessaria una messa in sicurezza dei territori e una adeguata pianificazione urbanistica. E invece, si pensa a trivellare e al rigassificatore.
Ogni singolo foglio della CARG che viene realizzato dall’ISPRA con le Regioni, le Province autonome, le Università e il CNR, infatti, contiene preziose informazioni sulle risorse idriche, energetiche e minerarie, così come anche
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