
In Giamaica meno dell’1% delle spiagge è accessibile gratis ai cittadini: la battaglia legale per renderle di tutti
In Giamaica l’accesso alle spiagge pubbliche è diventato un tema sempre più controverso. Molti abitanti locali denunciano il progressivo restringimento degli spazi liberi sulle coste a causa dello sviluppo incontrollato di hotel, ville e resort di lusso. In risposta a questa situazione il Jamaica Beach Birthright Environmental Movement (JaBBEM) ha avviato una serie di battaglie...
In Giamaica meno dell’1% delle coste giamaicane è effettivamente accessibile al pubblico e le cose stanno peggiorando per colpa della crescita dell’industria
@teras dondon/Pexels
In Giamaica l’accesso alle spiagge pubbliche è diventato un tema sempre più controverso. Molti abitanti locali denunciano il progressivo restringimento degli spazi liberi sulle coste a causa dello sviluppo incontrollato di hotel, ville e resort di lusso. In risposta a questa situazione il Jamaica Beach Birthright Environmental Movement (JaBBEM) ha avviato una serie di battaglie legali per garantire ai cittadini giamaicani il diritto di fruire liberamente delle spiagge del loro Paese.
JaBBEM sostiene che meno dell’1% delle coste giamaicane sia effettivamente accessibile al pubblico. In particolare l’organizzazione sta portando avanti due cause chiave: una riguarda la famosa Blue Lagoon di Portland, mentre l’altra coinvolge la storica Bob Marley Beach di St. Thomas.
Il presidente di JaBBEM, Devon Taylor, accusa il governo giamaicano di essere complice di questa limitazione dei diritti, sottolineando il ruolo delle autorità nel rilascio di licenze che favoriscono la privatizzazione delle coste. Secondo Taylor, il problema affonda le sue radici
Leggi tutto: https://www.greenme.it/ambiente/giamaica-spiagge-accessibile/
LaCittaNews è un motore di ricerca di informazione in formato magazine, aggrega e rende fruibili, tramite le sue tecnologie di ricerca, in maniera automatica, gli articoli più interessanti presenti in Rete. LaCittaNews non si avvale di nessuna redazione editoriale. => DISCLAIMER