
Il riciclaggio non risolverà il problema della plastica. Ecco cosa accadrà
Le microplastiche si trovano ovunque, nelle nuvole, nell’acqua potabile, nel nostro sangue. Gli animali marini rimangono impigliati nella plastica e la ingeriscono a ritmi allarmanti. Quella stessa plastica aggrava il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, mentre i Paesi ad alto reddito consumano e ancora esportano plastica usata nei Paesi a basso reddito per...
A differenza del vetro o dell’alluminio, che hanno la stessa composizione chimica, la plastica contiene migliaia di polimeri e sostanze chimiche, rendendone il riciclaggio quasi impossibile
©Shutterstock Gorlov-KV WWF
Le microplastiche si trovano ovunque, nelle nuvole, nell’acqua potabile, nel nostro sangue. Gli animali marini rimangono impigliati nella plastica e la ingeriscono a ritmi allarmanti. Quella stessa plastica aggrava il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, mentre i Paesi ad alto reddito consumano e ancora esportano plastica usata nei Paesi a basso reddito per lo smaltimento.
La quantità di plastica che entra nell’ambiente marino è destinata a raddoppiare entro il 2024 e le soluzioni, come il riciclaggio e gli sforzi volontari di riduzione da parte delle imprese, non sono all’altezza.
Questo è il quadro, drammatico, della nostra dipendenza dalla plastica.
Nemmeno fanno tanto sperare i negoziati della terza sessione del Comitato Negoziale Intergovernativo (INC3) per un Trattato globale sulla plastica, lo strumento internazionale giuridicamente vincolante
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