Il nuovo chip quantistico di Google può davvero dimostrare l’esistenza di universi paralleli?
Le performance del nuovissimo chip quantistico Willow di Google hanno riacceso il dibattito sull’esistenza degli universi paralleli. Questa rivoluzionaria tecnologia, presentata recentemente, promette di cambiare per sempre il mondo dell’informatica quantistica grazie a una potenza di calcolo senza precedenti. Secondo Hartmut Neven, fondatore di Google Quantum AI, Willow sarebbe riuscito a eseguire in pochi minuti...
Il nuovo chip Willow di Google potrebbe dimostrare l’esistenza dei mondi paralleli grazie a una potenza di calcolo mai vista prima d’ora
Le performance del nuovissimo chip quantistico Willow di Google hanno riacceso il dibattito sull’esistenza degli universi paralleli. Questa rivoluzionaria tecnologia, presentata recentemente, promette di cambiare per sempre il mondo dell’informatica quantistica grazie a una potenza di calcolo senza precedenti. Secondo Hartmut Neven, fondatore di Google Quantum AI, Willow sarebbe riuscito a eseguire in pochi minuti un calcolo che ai più avanzati supercomputer attuali richiederebbe 10 septilioni di anni – una cifra astronomica che supera l’età stimata dell’intero universo.
Ma non è tutto. Neven ha lasciato intendere che la straordinaria efficienza di Willow potrebbe fornire una nuova base per supportare la teoria del multiverso. “Questo risultato offre credibilità all’idea che il calcolo quantistico avvenga in molti universi paralleli, come previsto per la prima volta dal fisico David Deutsch”, ha dichiarato Neven in un post sul blog ufficiale di Google Quantum AI.
Una teoria che divide il mondo scientifico
L’affermazione di Neven ha alimentato nuove speculazioni sul
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