Il ministro dell’Ambiente italiano punta sullo sviluppo della geotermia, in Kenya

A valle della visita istituzione del presidente Sergio Mattarella in Kenya, dove il contrasto alla crisi climatica in corso è stato tra i principali temi di confronto, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto informa che l’Italia è al fianco del Paese africano per supportarlo nello sviluppo delle fonti rinnovabili e in particolare della geotermia. «Proprio in Kenya a fine marzo si svolgerà una missione con l’obiettivo di favorire partnership sul fronte della geotermia: una fonte – sottolinea Pichetto – pulita, rinnovabile, nella quale il Kenya è nazione leader nel continente a causa delle alte temperature registrate nella Rift valley», la culla dell’umanità. Si terrà infatti in Kenya dal 27 al 30 marzo una missione imprenditoriale nel settore geotermico, che vedrà una delegazione di imprese italiane, compagnie e istituti di ricerca impegnati nel Paese, nel contesto del progetto “Favorire partnership internazionali tra imprese e/o istituzioni operanti nei settori dell'energia e dell'ambiente”, che il ministero sta portando avanti assieme all’Ufficio italiano per la promozione tecnologica e degli investimenti dell’Organizzazione Onu per lo sviluppo industriale (Unido). In particolare, nell’ambito della missione il 27 marzo si svolgerà a Nairobi l’evento “Italy-Kenya business & investment forum on geothermal”, seguito nei giorni successivi da varie visite a diversi impianti geotermici strategici del Paese. Parallelamente allo sviluppo del comparto geotermico kenyota, duole evidenziare il completo stallo di quello italiano, dove le tecnologie geotermiche sono nate per la prima volta al mondo. La Toscana ha dato avvio sia all’uso della geotermia in ambito chimico (per l’estrazione del boro, 1818) sia all’impiego di questa fonte rinnovabile per produrre elettricità (1904), un impiego che si è poi diffuso a livello globale mantenendo in Italia un know-how industriale riconosciuto internazionalmente. Basti osservare che il Kenya, dove la prima centrale geotermica è stata realizzata 77 anni dopo (nel 1981), nell’ultimo anno ha raggiunto l’Italia per potenza installata e il sorpasso è ormai dietro l’angolo. Come mai? Perché l’ultima centrale geotermoelettrica entrata in esercizio nel nostro Paese risale a 9 anni fa, nonostante le risorse geotermiche teoricamente accessibili entro i 5 km di profondità possano soddisfare il quintuplo dell’intero fabbisogno energetico nazionale. Uno stallo frutto della mancanza di politica industriale e della subalternità alle sindromi Nimby & Nimto che frenano ovunque lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Per provare a riprendere un percorso di sviluppo, l’intera filiera nazionale geotermica si è ritrovata due settimane fa al Cnr di Pisa: un appuntamento cui né il ministero dell’Ambiente né la Regione Toscana, pur invitati, si sono presentati. Eppure i problemi che affliggono il comparto sono puramente di natura politica. Il decreto Fer 2, che dovrebbe ripristinare gli incentivi alla produzione geotermoelettrica, è atteso da 1.314 giorni nonostante le molteplici promesse di rapida pubblicazione (le ultime indiscrezioni dal ministero lo danno in uscita entro Pasqua); nel mentre le concessioni minerarie alla base delle uniche centrali attive in Italia – ovvero quelle toscane – sono in scadenza alla fine del 2024. La Regione, le amministrazioni locali e i sindacati chiedono una proroga ampia, il ministro Pichetto si è detto disponibile a valutarla, ma i mesi corrono veloci e ancora non ci sono decisioni all’orizzonte. Chissà che ormai non sia il Kenya a poter insegnare all’Italia cosa significa una politica industriale per il settore, anziché il contrario. L'articolo Il ministro dell’Ambiente italiano punta sullo sviluppo della geotermia, in Kenya sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.

Ma il comparto nazionale è fermo in attesa delle scelte politiche su incentivi e concessioni

Pichetto: «Una fonte pulita, rinnovabile», che l’Italia ha insegnato al mondo a coltivare

[16 Marzo 2023]

A valle della visita istituzione del presidente Sergio Mattarella in Kenya, dove il contrasto alla crisi climatica in corso è stato tra i principali temi di confronto, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto informa che l’Italia è al fianco del Paese africano per supportarlo nello sviluppo delle fonti rinnovabili e in particolare della geotermia.

«Proprio in Kenya a fine marzo si svolgerà una missione con l’obiettivo di favorire partnership sul fronte della geotermia: una fonte – sottolinea Pichetto – pulita, rinnovabile, nella quale il Kenya è nazione leader nel continente a causa delle alte temperature registrate nella Rift valley», la culla dell’umanità.

Si terrà infatti in Kenya dal 27 al 30 marzo una missione imprenditoriale nel settore geotermico, che vedrà una delegazione di imprese italiane, compagnie e istituti di ricerca impegnati nel Paese, nel contesto del progetto “Favorire partnership internazionali tra imprese


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