
Il lato oscuro della tecnologia: come gli investitori possono ripulire le catene di fornitura dell’ICT
Smartphone all’avanguardia, intelligenza artificiale, veicoli elettrici e 5G: il settore tecnologico è sinonimo di progresso e innovazione sostenibile. Non sorprende che gli investitori ESG (Environmental, Social, Governance) abbiano riempito i propri portafogli di titoli tech, attratti dalle basse emissioni dirette e dalle prospettive di crescita. Ma sotto la superficie luccicante si nasconde anche una realtà...
La nuova analisi “Benchmark ICT KnowTheChain 2025” svela come dietro l’immagine green dei giganti tecnologici si celino pratiche di sfruttamento del lavoro e violazioni sistematiche
@Canva
Smartphone all’avanguardia, intelligenza artificiale, veicoli elettrici e 5G: il settore tecnologico è sinonimo di progresso e innovazione sostenibile. Non sorprende che gli investitori ESG (Environmental, Social, Governance) abbiano riempito i propri portafogli di titoli tech, attratti dalle basse emissioni dirette e dalle prospettive di crescita. Ma sotto la superficie luccicante si nasconde anche una realtà meno edificante.
Quello che gli investitori non vedono – o scelgono di ignorare – è l’altra faccia della medaglia: una catena di fornitura globale che si regge su minerali provenienti da zone di conflitto e milioni di lavoratori esposti a rischi elevati di sfruttamento e lavoro forzato.
L’ultimo benchmark ICT di KnowTheChain – strumento di valutazione che analizza e classifica le aziende del settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) in base alle loro pratiche relative ai diritti umani e al lavoro nella catena di fornitura – evidenzia infatti un aumento delle denunce di lavoro
LaCittaNews è un motore di ricerca di informazione in formato magazine, aggrega e rende fruibili, tramite le sue tecnologie di ricerca, in maniera automatica, gli articoli più interessanti presenti in Rete. LaCittaNews non si avvale di nessuna redazione editoriale. => DISCLAIMER