Il film Parthenope di Sorrentino tra seduzione e censura: «Se sono bianco e maschio, non posso raccontare una donna a modo io»
Il regista 63enne si è raccontato a Vanity Fair con i tre giovani protagonisti del nuovo film. Il problema del politicamente corretto: «Per me è difficile scrivere»
«Come potrei aver già capito che cosa ho imparato da Parthenope?». Il regista Paolo Sorrentino è ancora cauto sulle lezioni apprese nella produzione del suo nuovo film, da ieri al cinema. «Come tutti i precoci sono tardivo. E sono molto precoce perché capisco le cose in ritardo. Ci metto almeno dieci anni a capire i miei film». L’intervista concessa a Vanity Fair è in realtà a quattro voci, condivisa con i tre giovani protagonisti della nuova pellicola: Celeste Dalla Porta, Dario Aita e Daniele Rienzo. Complimenti, affetto, ammirazione per un grande maestro del cinema («Ha
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