Il 7 febbraio 1812 nasceva Charles Dickens, la voce dei poveri

“Tutti gli imbroglioni della terra messi insieme sono nulla in confronto a coloro che ingannano se stessi – All other swindlers upon earth are nothing to the self-swindlers.”

Il 7 febbraio del 1812, nasceva, a Portsmouth, Charles Dickens.
Per conoscerlo meglio, bisogna compiere un viaggio nel tempo e nello spazio trasferendoci nell’Inghilterra vittoriana, in una società variegata e in mutamento.  Era il tempo della rivoluzione industriale; le disparità e i contrasti fra le classi sociali erano sempre più evidenti.
Scrittore e giornalista,  Dickens ne delineò bene le contraddizioni e le caratteristiche.

Nella sua opera si possono trovare, oltre all’umorismo e all’ottimismo tipico dell’età vittoriana, spunti di  denuncia sociale e crudo realismo, uniti a eleganti descrizioni sentimentali, che nascono sullo sfondo della realtà complessa delle grandi città industriali.

Dickens conosceva bene la povertà e l’indigenza: lui stesso ebbe un’infanzia povera e si cimentò nei mestieri più umili.

Suo padre lavorava come impiegato della Marina Britannica. Più tardi la famiglia si trasferì a Chatham nel Kent, dove Dickens frequentò la scuola e iniziò ad appassionarsi alla lettura; amava in particolare  i romanzi di Daniel Defoe e Henry Fielding.

Nel 1823 la famiglia Dickens si trasferì in uno squallido sobborgo di Londra, ma, dopo un anno, il padre del romanziere finì in prigione per debiti e Charles Dickens fu costretto a lavorare in una fabbrica di lucido per scarpe quando aveva solo dodici anni. Questo fu un periodo molto doloroso per lui e le esperienze vissute furono spesso descritte nei suoi romanzi.

Le classi sociali più povere divennero così protagoniste delle sue opere, innalzandosi ad un ruolo letterario che nella realtà non era il loro.
A sedici anni, lo scrittore divenne scritturale presso un avvocato e iniziò a pubblicare articoli sui giornali di Londra. A soli  ventiquattro anni, egli pubblicò Il circolo Pickwick, a puntate su una rivista e ottenne molto successo. L’ opera narra le avventure umoristiche di cinque amici, dal carattere tipicamente inglese, del circolo del signor Pickwich che intraprendono una serie di viaggi nella provincia inglese.

Da allora il romanziere divenne celebre, molto amato e molto seguito in Inghilterra. I suoi capolavori furono: Oliver Twist, Nicholas Nickleby, The old curiosity shop, Barnaby Rudge; A Christmas carol/”>carol, The Chimes ; The cricket on the hearth, Dombey and son ; David Copperfield, Bleak House, Hard times, Little Dorrit, A tale of two cities, Great expectations, Our mutual friend, Edwin Drood.

Tra il maggio 1849 e il novembre 1850 venne pubblicato, a cadenza mensile, su un giornale di proprietà di Dickens, il romanzo David Copperfield; l’idea di un’opera scritta in prima persona fu suggerita allo scrittore dall’amico e confidente John Forster. Nell’opera, a fondo autobiografico, si possono riconoscere personaggi e situazioni che lo stesso Dickens aveva conosciuto e vissuto in prima persona.

Dopo aver compiuto un primo viaggio in America, uno in Italia (Pictures from Italy ), Dickens tenne pubbliche letture dei suoi romanzi e fondò varî periodici, un quotidiano,The Daily News, e le riviste Household Words e All the year round; scrisse, poi, History of England for children.

Lo scrittore morì il 9 giugno 1870 e il suo corpo fu tumulato nell’abazia di Westminster, accanto alle maggiori personalità inglesi.
La sua salma viene portata da un treno speciale, nell’angolo dei poeti (Poets’Corner).

“La notte era ormai buia come sarebbe rimasta fino al mattino, e quel po’ di luce che c’era sembrava provenire dal fiume piuttosto che dal cielo, quando i remi, immergendosi, colpivano qualche stella riflessa.” ( C. Dickens)

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