Gli smartphone ci spiano per davvero attraverso i microfoni, l’ammissione dell’azienda che customizza le pubblicità (anche per Google e Meta)
Cox Media Group ha ammesso di aver usato la tecnologia di “ascolto attivo” per catturare conversazioni tramite i microfoni degli smartphone in modo da creare pubblicità personalizzate
Recenti rivelazioni hanno confermato un timore che molti utenti di smartphone sospettavano da tempo: i nostri dispositivi ci ascoltano attivamente per scopi commerciali. Un’agenzia di marketing, Cox Media Group (CMG), ha infatti ammesso di utilizzare la tecnologia di “ascolto attivo” per catturare conversazioni tramite i microfoni degli smartphone e creare profili di consumatori altamente dettagliati.
Questi dati vengono poi utilizzati per personalizzare pubblicità mirate, un fenomeno che molti avevano già notato quando vedevano apparire annunci di prodotti di cui avevano appena parlato. E così se un tempo l’ascolto attivo sembrava una pratica che apparteneva al mondo delle teorie del complotto, ora sappiamo essere realtà.
Utilizzando intelligenza artificiale e altre tecnologie avanzate, CMG e i suoi partner commerciali possono raccogliere dati vocali e comportamentali, combinandoli per creare campagne pubblicitarie estremamente efficaci. Questo ovviamente non può che non sollevare enormi preoccupazioni riguardo alla privacy. Sebbene tecnicamente gli utenti diano il consenso
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