Finanziamento auto nuova: tutto quello che c’è da sapere

Comprare un’auto è da sempre uno degli obiettivi per eccellenza di ogni italiano, specialmente superati i 30 anni. Quello che è cambiato con il tempo, invece, è il modo di poter acquistare la propria vettura. Un tempo ci si poteva recare nel concessionario, che resta ancora il canale di acquisto preferito nonostante l’arrivo dell’online, e pagare o in assegno o in contanti in un’unica soluzione. Oggi, invece, quando si compra la macchina, la maggior parte delle persone la pagano a rate e utilizzando appositi prestiti e finanziamenti. Questi ultimi sono calibrati proprio sull’acquisto dell’auto, con pagamenti dilazionati e interessi calcolati in base alla somma che viene prestata dalla società finanziatrice all’acquirente, con le varie percentuali di TAG e TAEG. Ma quali sono i requisiti necessari per richiedere un prestito per l’auto?

Prestiti per auto: i requisiti per accedervi

Ottenere un finanziamento del genere non è scontato, ma bisognerà rispettare alcuni specifici requisiti che consentono all’acquirente di ricevere la somma necessaria all’acquisto della nuova automobile. Solitamente essi sono 5, a partire dall’età del conducente. Essa non dovrà essere inferiore alla maggiore età, ovvero 18 anni, né tantomeno superiore ai 75 anni. Ci sono casi in cui i prestiti vengono comunque concessi agli over 75, ma sono piuttosto rari. Altra discriminante è la residenza del potenziale acquirente, in quanto dovrà essere dimostrato che egli sia residente in Italia, mentre non è fondamentale avere la cittadinanza italiana. Reddito e impiego vanno di pari passo in questa panoramica e costituiscono due requisiti necessari per ottenere il finanziamento. Il salario, infatti, sarà utile per stabilire l’entità delle rate mensili da pagare, mentre l’avere un lavoro è condizione imprescindibile, senza la quale non si potrà quasi mai ottenere un prestito/finanziamento di nessun genere, compreso quello per l’automobile.

In tale ambito, una discriminante importante è rappresentata dalla tipologia di contratto e dall’azienda per la quale si lavora, se privata o statale. Certo è che a fronte di un contratto a tempo indeterminato, il prestito verrà concesso più facilmente. Infine, c’è da valutare la necessità o meno della presenza di un garante. Ma questo lo vedremo più avanti in quanto non rientra nei requisiti obbligatori. I vari requisiti, quindi, verranno messi insieme e valutati dall’istituto di credito, in modo da arrivare alla stima del punteggio di affidabilità creditizia. Una sorta di score, sulla base del quale l’erogatore del finanziamento potrà liberamente decidere se procedere o meno alla liquidazione del denaro.

Tale punteggio descrive puntualmente la situazione del potenziale contraente, anche andando a vedere se esso abbia già ricevuto prestiti, mutui o crediti di vario genere e abbia avuto o meno insolvenze nella restituzione del denaro. Questo è possibile farlo o attraverso la Banca d’Italia o tramite società, come iCribis, che mettono a disposizione database contenenti dati che assicurano la trasparenza finanziaria. L’affidabilità creditizia, quindi, è uno strumento piuttosto utile al creditore per evitare di incorrere in problematiche dovute alle mancanze dei cosiddetti “cattivi pagatori”, segnandoli su una sorta di black list.

Finanziamenti per l’automobile: quante tipologie esistono

Una volta valutati, quindi, i requisiti dei possibili acquirenti, si potrà procedere con la scelta del finanziamento più adatto all’acquisto della prossima automobile. Anche perché non ne esiste una sola tipologia, ma diverse. A partire da quello classico. Si parla di una somma che viene anticipata al concessionario dall’istituto di credito e che deve essere ad esso restituita dal futuro proprietario dell’automobile a rate mensili, in un arco temporale stabilito in sede di contrattazione (dai 2 agli 8 anni), che comprendono, oltre ad una quota del capitale ricevuto, anche una parte di interessi su di esso.

Inoltre, in ogni singola rata, potrebbe essere compresa anche una quota relativa ad alcuni servizi inclusi nel prezzo totale, come l’assicurazione, varie polizze, la manutenzione e via discorrendo. Per chi volesse una soluzione più a breve o medio termine, esistono due tipologie di leasing: quello classico e quello operativo. Il primo permette all’acquirente di usufruire di un bene, come la macchina, per un periodo di tempo solitamente non più lungo di 4 anni, al termine del quale può decidere di restituirlo o acquistarlo definitivamente. Il secondo, invece, comprende anche alcuni servizi inclusi nel prezzo, come una macchina di cortesia nelle emergenze o la manutenzione. Una formula più simile al noleggio, che, a differenza del leasing classico, non prevede, nella maggior parte dei casi, l’opzione del riscatto dell’automobile al termine del periodo prefissato.

Se si dovesse decidere, invece, di non affidarsi ai finanziamenti della casa automobilistica, si potrà fare affidamento a prestiti finalizzati di istituti terzi, che consentano di pagare subito la macchina in un’unica soluzione e poi chiudere il debito a rate non con il concessionario, bensì con il creditore esterno. Infine, esiste la cessione del quinto. In poche parole, una parte del proprio reddito mensile (pensione o stipendio) verrà trattenuta direttamente dal datore di lavoro, che la girerà a sua volta al concessionario o al creditore scelto per pagare l’automobile. Qui i limiti sono due: uno temporale (non oltre i 120 mesi o la durata del contratto se a tempo determinato) e uno economico (non oltre i 75mila euro).

Acquistare un’auto: l’importanza del garante

Come anticipato prima, potrebbero esserci dei casi in cui il concessionario sia restio a concedere il prestito tramite il proprio istituto di credito. Magari la persona ha un lavoro a tempo indeterminato da troppo poco tempo, oppure il contratto è a Partita IVA o a tempo determinato. Può anche capitare che a voler acquistare un’auto sia un ragazzo disoccupato. In tutti questi casi, quindi, è fondamentale la presenza di un garante.

Questo non è uno dei requisiti obbligatori per l’erogazione del finanziamento, ma può diventarlo nei casi sopra descritti. Il garante, infatti, potrà pagare le rate al posto dell’intestatario del prestito qualora quest’ultimo non sia più in grado di farlo. A sua volta, però, vi sono dei requisiti che la figura del garante deve rispettare per essere accettato come tale: deve possedere un buon reddito, non avere più di settantacinque anni, non deve essere in possesso di altri finanziamenti attivi in quel momento a nome proprio e non deve essere considerato cattivo pagatore.

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