Economia: l’Abruzzo recupera ma c’è ancora da fare
Secondo una ricerca di Banca del Fucino l’Abruzzo supererà entro la fine del 2023 i livelli di valore aggiunto del periodo pre-pandemico, ma deve recuperare la crisi finanziaria del 2008
Su un orizzonte quasi trentennale, il ritardo di sviluppo accumulato dall’Abruzzo è invece appena inferiore ai 9 punti percentuali rispetto alla media dell’Italia. Più nel dettaglio, tra il 1995 e il 2021 l’economia italiana ha registrato una crescita del 15,2% mentre quella dell’Abruzzo si è fermata al 6,2%. Non si è però trattato di un andamento lineare: tra il 2005 e il 2012, ad esempio, la regione ha visto alcuni anni di crescita superiore alla media nazionale, segnando un +4% a fronte del +2,2% a livello nazionale. Dopo il 2021, nell’ultimo biennio, secondo le stime del rapporto, l’Abruzzo ha recuperato parte del terreno perso in precedenza, con una crescita cumulata del valore aggiunto pari al 5,2%, a fronte del 3,9% nazionale.
A fine 2023 i valori saranno quindi in crescita rispetto ai livelli pre-pandemici (+3% circa), mentre la regione dovrebbe continuare a segnare una perdita dell’1,6% rispetto al dato del
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