Donald Trump chiede alle aziende italiane di rinunciare alla diversità

L’amministrazione statunitense, guidata da Donald Trump, vuole estendere alle imprese europee, e quindi anche a quelle italiane, la sua nuova politica di esclusione delle iniziative di diversità, equità e inclusione (DEI). Dopo i casi di Spagna e Francia, anche le aziende del nostro Paese che forniscono beni e servizi alle istituzioni americane stanno ricevendo lettere...

L’ordine esecutivo del presidente USA, che ha definito “discriminatorie” le politiche di diversità e inclusione (DEI), si estende all’Europa. Le ambasciate USA, inclusa quella di Roma, stanno inviando comunicazioni ai fornitori locali, chiedendo la rinuncia a tali politiche come condizione per gli appalti. La mossa, che ha scatenato reazioni in Francia e Belgio, solleva preoccupazioni sull’ingerenza statunitense nelle scelte aziendali europee

©anhafiz92/123rf

L’amministrazione statunitense, guidata da Donald Trump, vuole estendere alle imprese europee, e quindi anche a quelle italiane, la sua nuova politica di esclusione delle iniziative di diversità, equità e inclusione (DEI). Dopo i casi di Spagna e Francia, anche le aziende del nostro Paese che forniscono beni e servizi alle istituzioni americane stanno ricevendo lettere in cui viene richiesto di dichiarare esplicitamente l’assenza di politiche di inclusione nei propri programmi aziendali. Chi non si adegua rischia di essere escluso dagli appalti pubblici statunitensi.

L’iniziativa nasce dall’ordine esecutivo firmato da Trump lo scorso febbraio, in cui le politiche DEI sono state bollate come “discriminatorie” e “contrarie ai valori americani”. L’ordine impone a tutti gli enti federali


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