Daisy Osakue e il racial profiling: «Entro in un negozio e vengo seguita dalla sicurezza, è difficile capirlo»

A volte, rivela, si sente gli occhi addosso
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A volte, rivela, si sente gli occhi addosso

Daisy Osakue, primatista italiana del lancio del disco, è stata fermata domenica 15 dicembre dagli addetti della security all’Apple Store di via Roma a Torino. Dopo il video su Instagram in un’intervista al Corriere della Sera dice che le ha dato fastidio «il preconcetto che nasce dalla diffidenza nei confronti della diversità. Il “racial profiling” resta diffuso; non si basa sui fatti ma sui preconcetti. Succede a me e anche a tantissimi ragazzini e ragazzine». A volte, rivela, si sente gli occhi addosso «quando entri in un negozio e vieni seguita dalla sicurezza tra le corsie. Sono esperienze difficili da spiegare».

Lo zaino

E aggiunge: «Quando vado in un supermercato dove


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