COVID-19: Stagionalità e Comportamento Umano
L’articolo esplora la possibilità di stagionalità del COVID-19, confrontando con altri virus respiratori e sottolineando l’importanza del comportamento umano nella diffusione.
Molte persone sono state colpite da COVID-19 quest’inverno, ma ciò non significa che sparirà quando il clima sarà più caldo. (Afanasiev Andrii/Shutterstock.com)
È passato quasi quattro anni da quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il COVID-19 una pandemia. Mentre lo spettro dei lockdown incombeva nell’Occidente, gli scienziati erano già al lavoro da settimane per imparare il più possibile sulla minaccia emergente. Una domanda chiave ruotava attorno alla possibilità di un pattern stagionale delle infezioni – i primi rapporti di malattia erano emersi durante l’inverno, e siamo abituati a vedere altri germi respiratori aumentare e diminuire nel corso dell’anno. Ma finora, almeno, il COVID-19 si sta dimostrando essere una bestia diversa.
Perché alcuni virus sono stagionali?
L’idea che il COVID-19 potesse essere una malattia stagionale era logica se consideriamo quanti altri virus seguono un pattern stagionale.
Le infezioni respiratorie come il raffreddore comune, l’influenza e il virus respiratorio sinciziale (RSV) raggiungono il picco durante i mesi
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