Costi alle stelle per la crisi, gli Italiani rinunciano al pesce fresco a tavola

Incidono guerra e caos energia, col prezzo del gasolio per le imbarcazioni raddoppiato in un anno. Il Wwf lancia un piano...

Meno pesce sulle tavole degli italiani, che tagliano del 31% gli acquisti di questo importante alimento per risparmiare sulla spesa. La rinuncia deriva dai rincari sulle bollette e sui beni alimentari. Si spende meno per il cibo in generale, ma il pesce ne sta risentendo in modo particolare. I prezzi di questo alimento sono schizzati, visto che i costi per le imbarcazioni da pesca sono praticamente raddoppiati con lo scoppio della guerra.

A certificare questo trend ci sono i dati Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) sul terzo trimestre del 2022. “Il prezzo medio del gasolio per la pesca è praticamente raddoppiato rispetto allo scorso anno costringendo i pescherecci italiani a navigare in perdita o a tagliare le uscite e favorendo le importazioni di pesce straniero”, denuncia Coldiretti Impresapesca nel commentare i dati. Fino ad oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante.

La conseguenza è un aumento dei prodotti ittici provenienti dall’estero, che sono aumentati del 27% nei primi sette mesi del 2022. La produzione nazionale di pesce ammonta


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