
Cosi la Sardegna sfida la fast fashion e si ribella alla moda tossica (un cittadino alla volta)
La Regione Sardegna ha scelto un fronte ben preciso per contrastare gli effetti devastanti della fast fashion: quello dell’educazione. Con una delibera approvata il 7 luglio 2025, la Giunta regionale ha stanziato 2 milioni di euro per la nuova programmazione triennale della Rete INFEAS (Informazione, Formazione ed Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità). L’obiettivo è chiaro:...
Con un piano triennale, la Regione affida ai CEAS e alle scuole il compito di contrastare la moda usa e getta con progetti educativi e campagne di sensibilizzazione ambientale
9 Luglio 2025
@Canva
La Regione Sardegna ha scelto un fronte ben preciso per contrastare gli effetti devastanti della fast fashion: quello dell’educazione. Con una delibera approvata il 7 luglio 2025, la Giunta regionale ha stanziato 2 milioni di euro per la nuova programmazione triennale della Rete INFEAS (Informazione, Formazione ed Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità). L’obiettivo è chiaro: promuovere la cittadinanza attiva e diffondere una cultura del consumo più responsabile, soprattutto tra i giovani.
Secondo l’assessora della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi, “contrastare la fast fashion significa promuovere un nuovo modello di consumo, più equo e sostenibile, che tuteli l’ambiente, i diritti e il lavoro. Educare le nuove generazioni è essenziale per costruire una società più consapevole e responsabile”.
Il cuore dell’intervento regionale è rappresentato dai CEAS – i Centri per l’Educazione Ambientale
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