Contraccezione d’emergenza, la Fda statunitense specifica che la pillola del giorno dopo «non è abortiva»
La Food and drug administration statunitense ha da poco (e finalmente) aggiornato il bugiardino della cosiddetta «pillola del giorno dopo», il farmaco – contenente un principio attivo di tipo progestinico – che va assunto entro 72 ore da un rapporto a rischio per evitare una gravidanza indesiderata. L’agenzia americana specifica, con grande ritardo rispetto alle evidenze scientifiche e anche a quanto fatto dalle omologhe autorità europee, che non si tratta di una pratica abortiva ma di contraccezione d’urgenza: nelle confezioni verrà infatti indicato che il levonorgestrel – negli Usa venduto col nome Plan B One-Step – non impedisce all’ovocita fecondato di impiantarsi nell’utero, cosa finora scritta sul foglietto illustrativo, poiché non c’è alcuna evidenza scientifica che questo avvenga. Il nodo è politico: riguarda la strumentalizzazione da parte delle organizzazioni anti-abortiste del concetto di ovocita fecondato, assimilato tout court a quello di un embrione e dunque, in ultima analisi, di una vita umana abortita. L’equazione è che se il farmaco impedisce a questo di attecchire, allora è un farmaco abortivo.
Nelle nuove indicazioni viene quindi specificato che il farmaco «interviene prima che l’ovocita venga
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