
Come un’antica pianta divenne il primo anticoncezionale al mondo e la pozione d’amore di Roma (poi si estinse proprio per questo)
Nel VI secolo a.C., mentre Roma era ancora una piccola città-stato nella penisola italiana, la prospera città di Cirene, situata sulla costa nordafricana dell’attuale Libia, era tra i luoghi più ricchi del mondo antico. Tuttavia, la sua fortuna non derivava da miniere d’oro o conquiste militari, ma da una pianta selvatica che cresceva abbondantemente nelle...
Il silfio, erba miracolosa dell’antichità, era un afrodisiaco e contraccettivo naturale: troppo prezioso per essere risparmiato, fu spazzato via dall’avidità umana
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Nel VI secolo a.C., mentre Roma era ancora una piccola città-stato nella penisola italiana, la prospera città di Cirene, situata sulla costa nordafricana dell’attuale Libia, era tra i luoghi più ricchi del mondo antico. Tuttavia, la sua fortuna non derivava da miniere d’oro o conquiste militari, ma da una pianta selvatica che cresceva abbondantemente nelle sue pianure: il silfio.
Questa erba straordinaria, considerata un dono inestimabile della natura, era utilizzata in medicina, gastronomia e persino nei rituali amorosi. Si riteneva che fosse in grado di curare febbri, malattie e perfino problemi di cuore. Secondo le fonti antiche, il silfio possedeva proprietà afrodisiache e, soprattutto, era utilizzato come contraccettivo, rendendolo una delle prime forme di controllo delle nascite documentate nella storia.
Tuttavia, la sua stessa fama lo condannò all’estinzione, facendo del silfio uno dei primi esempi di specie scomparse a causa dello sfruttamento umano.
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