
Come hanno imparato a camminare gli esseri umani? Il segreto nell’orecchio di una scimmia
Gli esseri umani e i nostri parenti più prossimi, le scimmie, mostrano una notevole diversità di tipi di locomozione: dalla camminata eretta su due gambe all’arrampicata sugli alberi e alla deambulazione con tutti e quattro gli arti. Sebbene gli scienziati siano da tempo incuriositi dalla questione di come la posizione e il movimento bipede dell’uomo...
L’orecchio interno di una scimmia fossile di 6 milioni di anni fa ha rivelato indizi sull’evoluzione del movimento umano
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Gli esseri umani e i nostri parenti più prossimi, le scimmie, mostrano una notevole diversità di tipi di locomozione: dalla camminata eretta su due gambe all’arrampicata sugli alberi e alla deambulazione con tutti e quattro gli arti.
Sebbene gli scienziati siano da tempo incuriositi dalla questione di come la posizione e il movimento bipede dell’uomo si siano evoluti da un antenato quadrupede, né gli studi passati né i documenti fossili hanno permesso di ricostruire una storia chiara e definitiva delle prime fasi evolutive che hanno portato al bipedismo umano.
Tuttavia un nuovo studio incentrato su prove recentemente scoperte da crani di una scimmia fossile di 6 milioni di anni fa, il Lufengpithecus, ha offerto importanti indizi sulle origini della locomozione bipede grazie a un metodo innovativo: l’analisi della regione ossea dell’orecchio interno mediante scansione TC tridimensionale.
Come si è arrivati alla scoperta
Yinan Zhang, dottorando presso l’Istituto di Paleontologia dei Vertebrati e Paleoantropologia dell’Accademia Cinese delle Scienze
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