
Ciò che Ruggeri chiama “woke”, la psicologia chiama evoluzione: un “no” che segna la nostra crescita interiore
Quando una canzone cambia, spesso cambiamo anche noi. Le reinterpretazioni non nascono mai per caso: sono il risultato di un percorso personale, di una presa di posizione emotiva, di una consapevolezza che cresce. Il caso Mannoia–Ruggeri lo dimostra. Fiorella Mannoia, dopo anni di esecuzioni di Quello che le donne non dicono, ha modificato alcuni versi,...
Le reinterpretazioni musicali come specchio dell’identità: perché gli artisti riscrivono versi, emozioni e confini personali mentre il pubblico scopre nuove chiavi di lettura
21 Novembre 2025

@Wikimedia Commons
Quando una canzone cambia, spesso cambiamo anche noi. Le reinterpretazioni non nascono mai per caso: sono il risultato di un percorso personale, di una presa di posizione emotiva, di una consapevolezza che cresce.
Il caso Mannoia–Ruggeri lo dimostra. Fiorella Mannoia, dopo anni di esecuzioni di Quello che le donne non dicono, ha modificato alcuni versi, trasformando l’ultimo “sì” in un “forse” o un “no”.
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È un dettaglio minuscolo, ma ha il peso di un universo: quel “sì”, negli anni Ottanta, raccontava un modello femminile abituato a tenere insieme tutto, anche a costo di sacrificarsi. Oggi, la stessa frase suona diversa nelle orecchie di chi la pronuncia
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