Chiara Ferragni torna a fare adv pubblicizzando cosmetici vegani, ma quanto risulta credibile dopo McDonalds e le borse in coccodrillo?
Chiara Ferragni ha deciso di ripartire da un’azienda di cosmetici vegani, proprio lei che ha sempre esibito una vita molto poco cruelty free indossando pellicce vere, borse in pelle di coccodrillo e pubblicizzando anche McDonalds
Dopo mesi di inattività, a seguito degli “errori di comunicazione” legati al pandoro Balocco (errori che, ricordiamo, le sono costati una multa da un milione di euro da parte dell’antitrust e un’inchiesta per truffa aggravata per cui è tuttora indagata), Chiara Ferragni ha ricominciato a fare il suo lavoro, ossia l’influencer. È tornata, in altre parole, a fare adv, quindi a pubblicizzare prodotti – attraverso i suoi social – dietro lauto compenso. E fin qui, siamo tutti d’accordo, non c’è nulla di male.
Il problema, tuttavia, è il prodotto, anzi, i prodotti a cui Ferragni ha deciso di prestare il volto: si tratta di cosmetici vegani realizzati da una startup spagnola, Goa Organics. La prima questione da affrontare, quella più evidente e – almeno apparentemente – più rilevante, è l’incoerenza dell’influencer (e dell’azienda che l’ha scelta come testimonial): Ferragni, negli anni, ha
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