Caldo a 17,01°C? Sì, è il giorno più caldo del pianeta.

Lunedì scorso, il mondo ha raggiunto un nuovo traguardo.

Un nuovo record è stato infranto. Il 3 luglio 2023, infatti, è stato il giorno più caldo mai registrato sulla Terra da quando è iniziata la registrazione dei dati satellitari, quasi 50 anni fa.
 
Facendo la media su tutto il pianeta e per tutte le 24 ore, la temperatura della superficie composita era di 17,01° Celsius, secondo il Climate Change Institute dell’Università del Maine, che raccoglie e valuta i dati della National Oceanic and Atmospheric Administration nel suo Strumento Climate Reanalyzer.
Poi è successo di nuovo, il girono successivo, martedì 4 luglio.
E altro caldo è in arrivo specie in Italia.
 

Caldo a 17,01°C? Sì, è il giorno più caldo del pianeta.

Il dato può sembrare basso e poco preoccupante ma bisogna tener presente che include temperature notturne, letture artiche e antartiche, temperatura della superficie dell’oceano e anche quelle invernali nell’emisfero meridionale. Per la Terra, complessivamente, 17,01° C è una temperatura molto alta. Probabilmente è stato il giorno più caldo per il nostro pianeta da molto più tempo, forse il giorno più caldo dall’ultimo periodo interglaciale avvenuto 125.000 anni fa, specie se si includono i dati provenienti da altre fonti come gli anelli degli alberi e le carote di ghiaccio del progetto EPICA (già ampiamente dibattuto su questa pagina e la fonte dei dati mondiali sul cambiamento climatico).
 
Indipendentemente da qualsiasi specifica burocratica (la NOAA ancora deve certificare i dati anche se Climate Reanalizer è uno dei riferimenti mondiali in ambito registrazione dati), le recenti temperature superficiali della Terra sono allarmanti!
I primi dati indicano che l’intero mese di giugno è stato il più caldo mai registrato, con ampio margine sui precedenti.
Il 2023 è sulla buona strada per battere l’anno più caldo mai registrato.
Le nazioni e le città di tutto il mondo stanno registrando record di calore propri, regionali e locali.
 
Il Nord Africa e il Medio Oriente sono stati arrostiti quando le temperature sono salite a quasi 50° C (122° F) la scorsa settimana. Si stima che centinaia di persone siano morte per cause legate al caldo durante l’annuale pellegrinaggio islamico dell’Hajj alla fine di giugno. Le ripetute ondate di caldo hanno colpito la Cina. Più di recente, Pechino ha sofferto per nove giorni consecutivi sopra i 35° C (95° F), per AP. La Spagna e altri paesi europei sono alle prese con le loro ondate di caldo, appena nominate. Nella metà meridionale degli Stati Uniti, dalla California alla costa orientale, le massime sono state superiori a 35°C e ai 40°C per il Texas e il sud-ovest.
 
In Italia, da domani, le temperature inizieranno a salire sopra i 35° per raggiungere per parecchi giorni, punte di oltre 40-43°C, specie nelle isole.
Anche l’Antartide, che è nel suo inverno, registra temperature anomalamente elevate. La base di ricerca ucraina Vernadsky ha registrato questa settimana un record di 8,7° C (47,6° F), decisamente mite, secondo Reuters.
 
Probabilmente, la stagione da record di quest’anno è tutt’altro che finita, anzi è appena iniziata. La temperatura globale tende a raggiungere il picco alla fine di luglio, non all’inizio. Lunedì e martedì sono stati record consecutivi. Ma oggi, domani e il giorno dopo sono tutti contendenti nell’infinita competizione che è il record del clima della Terra.
Il cambiamento climatico causato dall’uomo è senza dubbio un fattore importante di disagio e i dati hanno dimostrato che ogni singola ondata di caldo è ora più intensa. L’ingresso di El Niño quest’anno poterà un ulteriore contributo significativo, poiché il modello meteorologico globale porta un serio riscaldamento degli oceani e temperature generalmente più calde.
 
In tutto questo noi siamo rane immerse nella pentola. Con la complicità di una classe politica imbarazzante che continua a raccontare bugie e a disinformare, solo per tutelare se stessa.
 
La foto, terribile è di Kerstin Langenberger.

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